Il Caviale
Il Caviale Pisani Dossi
Il particolare processo di depurazione in acque purissime, l’attenta selezione di ogni singola femmina riproduttrice insieme all’accurata scelta e preparazione delle uova prima della salagione garantiscono un prodotto finale di alta qualità, freschissimo e “malossol”, ovvero a basso contenuto di sale, senza conservanti aggiunti o trattamenti d’alcun tipo.
Siberian Caviar
Il Caviale Siberian Pisani Dossi viene prodotto utilizzando lo storione siberiano Acipenser baerii ed è di colore grigio “canna di fucile”. Le uova misurano dai 2,6 fino ai 3,0 mm, si presentano in granuli uniformi dall’aspetto lieve ma sempre consistente ed un sapore delicato con leggero retrogusto di nocciola e frutti di bosco.
Confezioni sottovuoto disponibili: 10g – 30g – 50g – 100g – 200g -500g
Osetra Caviar
Caviale Pisani Dossi
Il Caviale Osetra Pisani Dossi, che rappresenta il prodotto “Riserva” più pregiato dell’Azienda, viene prodotto utilizzando l’ibrido di storione russo Acipenser gueldenstaedtii incrociato con lo storione Acipenser baerii e presenta una varietà di colori dal grigio perla al bronzo con note di ambra. Le uova misurano dai 2,8 fino ai 3,2 mm, si presentano in granuli uniformi dall’aspetto lieve ma sempre consistente ed un sapore morbido, vellutato con un delicato retrogusto di noce.
Confezioni sottovuoto disponibili: 10g – 30g – 50g – 100g – 200g -500g
Le Origini
Il caviale è un alimento ottenuto dalla lavorazione delle uova di storione. Gli storioni hanno un aspetto molto caratteristico e una morfologia simile a quanto osservato in reperti fossili datati oltre 200 milioni di anni.
Alla voce “caviale” sono attribuite varie origini: dall’italiano caviale o caviaro, a sua volta derivato dal greco medievale khaviari; dal turco antico havyar; dal persiano khāg-āvar.
Attualmente il termine “caviale” gode di grande notorietà come prodotto di lusso e di prestigio, pertanto è erroneamente utilizzato per nominare altri prodotti alimentari, ottenuti sia da uova di altri pesci (lompo, salmone, trota ecc.), sia da una moltitudine di succedanei. Per dirimere così le controversie nate intorno ad interessi di natura commerciale, nel 2010 l’Organizzazione Mondiale per la Sanità (WHO) e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) hanno stabilito, tramite la Commissione del Codex Alimentarius che il termine caviale definisca esclusivamente il prodotto alimentare ottenuto dalla lavorazione di uova di pesci della famiglia degli Acipenseridi, ossia gli storioni, trattate con sale alimentare.
In natura è tutt’ora possibile rinvenire oltre venti specie di storione. Storicamente, l’area di pesca più sfruttata per la cattura degli storioni era il bacino del Mar Caspio ed il caviale ivi prodotto era commercializzato, durante il secolo scorso, dagli Stati dell’Unione Sovietica e dell’Iran che, attraverso i loro apparati statali, detenevano il controllo del mercato mondiale. Attualmente, oltre il 75% delle specie sono considerate a rischio di estinzione e tutte sono state inserite nella Convezione di Washington che tutela lo loro difesa e monitora gli scambi commerciali (CITES).
A partire dai primi anni ’80 del secolo scorso, l’acquacoltura ha contribuito ad una forte riduzione della pressione di pesca sulle popolazioni selvatiche, sviluppando una coltura sempre più diffusa nel mondo che ha reso l’esercizio della pesca un’attività non redditizia.
Osservando i dati storici di pesca su popolazioni selvatiche, si osserva che il 1977 ha registrato il maggior volume di storioni catturati in natura a livello mondiale, con un valore di 31.800 tonnellate.
Alcuni anni dopo, l’acquacoltura ha iniziato a contribuire alla produzione necessaria per soddisfare la richiesta di prodotti alimentari derivati, producendo già nel 1984 oltre 150 tonnellate di storioni, fino a raggiungere nel 2018 una produzione globale di oltre 115.000 tonnellate con un trend in crescita costante.
Attualmente, la produzione mondiale di caviale deriva per oltre il 99% dall’attività di acquacoltura, con un volume di produzione registrato nel 2018 di circa 380 tonnellate.
Gli storioni attualmente allevati per la produzione di caviale appartengono a diverse specie: infatti, oltre a quelle storicamente associate a brand come beluga, osetra e sevruga, ve ne sono altre che offrono un prodotto altrettanto prelibato e di assoluta qualità, come lo storione siberiano.
L’Italia è stato uno dei i primi Paesi nel mondo ad investire e dedicare, o convertire, le proprie strutture di pescicoltura all’allevamento degli storioni. Questa scelta imprenditoriale indovinata ha consentito al nostro Paese di essere, fino a pochi anni fa, il maggior produttore di caviale con oltre 50 tonnellate/anno, superato soltanto recentemente dalla Cina che ha impegnato risorse immense da investire in questo settore.
La Degustazione
Presentazione
Il Caviale, a maggior ragione se fresco e senza conservanti, è molto sensibile ai cambiamenti di temperatura ed odia il caldo: servitelo freddo adagiando il porta-caviale da voi scelto su ghiaccio tritato. Per apprezzare appieno il gusto del caviale da voi scelto è importante scegliere con cura i materiali con cui entrerà in contatto durante la degustazione: per non contaminare il suo sapore delicato evitate le classiche posate di metallo o acciaio inox che rischierebbero di contaminare il suo aroma naturale con uno sgradevole sapore metallico. Madreperla, osso, corno, vetro e cristallo sono le scelte migliori per preservarne il sapore raffinato e le sue delicate sfumature.
Coinvolgete i vostri sensi
Durante la degustazione del caviale coinvolgete oltre al vostro gusto anche la vista e l’olfatto. Un caviale di qualità presenta sfere di dimensioni variabili da 2,6 fino a 3,2 mm con granuli uniformi dall’aspetto lieve ma ben definito e sempre consistente. Il colore delle uova può variare, a seconda della specie di storione da cui deriva il caviale, da un grigio “canna di fucile” fino al grigio perla per arrivare al bronzo o all’ambra. Uova piccole e nere sono considerate meno pregiate. L’odore di pesce non deve essere tollerato: un caviale di qualità avrà una fragranza che potrà ricordarvi una lieve nota di mare ma non sarà mai caratterizzato da toni troppo persistenti e sgradevoli.
Prendetevi il vostro tempo
Il caviale va gustato con calma e a piccoli bocconi: per apprezzarlo appieno assaporatelo lentamente, utilizzando un cucchiaino riempito solo a metà o poco più. Il caviale è naturalmente salato, quindi meglio se viene accompagnato usando dei blinis, dei crackers o del pane fresco non salati. Tradizionalmente si tende a consumarlo da solo, ma a piacimento è abbinabile con burro artigianale, con una delicata burratina, con aneto, crema di formaggio o erbe di Provenza. Molti optano per l’accoppiamento con uova sode o patate bollite. Un ultima avvertenza: mai aggiungere sale o limone.
Terminate la vostra confezione
Il caviale viene distribuito in particolari tins (da conservare in frigo da 0° a 3°) che ne preservano al meglio il sapore proteggendolo dal contatto con l’aria. Dopo aver aperto la confezione è fortemente sconsigliato riutilizzarla per successivi assaggi.
Un antipasto perfetto
Anche se il caviale può accompagnare piatti pregiati con grande impatto visivo esaltandone il gusto finale, a meno che non siate un grande chef l’ideale è presentarlo ai vostri ospiti come aperitivo, accompagnandolo con un buon bicchiere di spumante, di vino bianco secco o di ottima vodka.
Ed infine un augurio: speriamo che il nostro caviale possa regalarvi un’esplosione di gusto sul palato procurandovi una piacevole sensazione di estasi per i minuti successivi.
Accessori per degustazione
Su richiesta di nostri Clienti abbiamo selezionato:
il Porta Caviale in Vetro Trasparente prodotto da LSA International (14 cm di diametro)

ed il Set di 6 cucchiai di Madreperla prodotti da DUEBEL.

Speciali Confezioni Regalo
“Ho dei gusti semplicissimi,
mi accontento sempre del meglio.”
Oscar Wilde